Roma – Nel 2022, uno dei grandi temi che ha toccato il mondo della ristorazione, è stato quello dell’occupazione. Nonostante l’offerta di impiego non sia mai mancata, i gestori di bar e ristoranti sono da tempo in difficoltà nel reperire il personale qualificato che abbia voglia di lavorare. D’altra parte i papabili dipendenti denunciano turni, orari e stipendi assolutamente non adeguati al carico di lavoro. Ma dove sta la verità? Il Bollettino annuale 2022 del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, ha presentato una panoramica generale sul settore.

 

Nel 2022, considerando cuochi di alberghi e ristoranti, è emerso che la ricerca media di personale da parte dei proprietari è stata di 3,7 mesi. Le motivazioni principali sono state la mancanza di candidati (30%), seguita dal basso livello di preparazione (13%). Stesso discorso per quanto riguarda camerieri e professioni assimilate, con un tempo di ricerca medio di 2,9 mesi. Anche qui anche qui la motivazione principale della difficoltà di trovare lavoratori è stata la mancanza di candidati (29%), e poi la carenza di preparazione (11%). Dal Bollettino si comprende come, nell’ambito della cucina, le caratteristiche più richieste siano l’esperienza (83,4%) e il fatto che siano under 30 (23,5%). Tra i camerieri, la richiesta di esperienza come caratteristica principale scende al 68,8%, quella di essere under 30 sale al 46,7%.

 

Guardando al 2023, sono oltre 57.630 le assunzioni previste nel settore di alloggio, ristorazione e servizi turistici. Resta da capire se domanda e offerta saranno in grado di venirsi incontro.

 

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