Milano – Il problema della fuga di personale dai ristoranti colpisce anche lo chef e personaggio televisivo Alessandro Borghese. “Sono alla perenne ricerca di collaboratori: vorrei tenere aperto un giorno in più, il martedì, e aggiungere il pranzo anche in settimana. Ma fatico a trovare nuovi profili, sia per la cucina che per la sala”, afferma in un’intervista al Corriere della Sera. Complici la pandemia e le chiusure, molti “hanno cambiato mestiere per avere più tempo”, spiega lo chef. “Il tempo, oggi, è la vera moneta”. Inoltre, “mentre la mia generazione è cresciuta lavorando a ritmi pazzeschi, oggi è cambiata la mentalità: chi si affaccia a questa professione vuole garanzie. Stipendi più alti, turni regolamentati, percorsi di crescita. In cambio del sacrificio di tempo, i giovani chiedono certezze e gratificazioni. In effetti prima questo mestiere era sottopagato: oggi i ragazzi non lo accettano”. Borghese dunque conclude: “Bisogna essere datori di lavoro seri, dare prospettive. Se vogliamo che questo settore sia centrale per l’Italia è l’unica strada. Senza personale qualificato non andiamo da nessuna parte, se si trovano male i clienti non tornano”.