Milano – “Sono un cuoco senza ristorante”. A dirlo è Filippo La Mantia in un’intervista al Corriere della Sera. Lo chef palermitano, dal 1° febbraio, ha chiuso il suo locale in Piazza Risorgimento a Milano, soffocato dall’affitto e dai pochissimi introiti. Ma non ha smesso di stare ai fornelli. E prepara i suoi piatti per il delivery e l’asporto nelle cucine del Bulk di Giancarlo Morelli. “Mi ha messo a disposizione un’area della sua bellissima cucina e le sue attrezzature. Io gli pago l’energia che consumo e nient’altro”, spiega La Mantia. “Gliene sarò eternamente grato: Giancarlo mi ha permesso di richiamare al lavoro quattro dei miei 20 ragazzi (gli altri 16 sono ancora in cassa integrazione perché la mia società non è fallita eh, è viva) e di mantenere quel filo con i miei clienti che mi dà un po’ di buonumore”. La collaborazione nasce dal rapporto di amicizia tra i due chef, che ha portato risvolti professionali inaspettati. “Ma perché non lo abbiamo fatto prima?”, si chiede Morelli . “Intanto è un’occasione di crescita professionale, sia per noi sia per i rispettivi ragazzi. Poi piangiamo uno sulla spalla dell’altro, troviamo un sorriso in una giornata buia. E poi dopo tanto tempo vedo la cucina un po’ movimentata, che per un cuoco è la cosa più bella”.

 

In foto: a sx Filippo La Mantia, a dx Giancarlo Morelli