Roma – Fipe-Confcommercio accende i riflettori sul tema delle consumazioni al banco al bar, da sempre consentite in zona gialla, non esplicitamente vietate dal nuovo decreto, ma impedite da una circolare diffusa il 24 aprile dal Viminale. Il divieto viene definito da Aldo Cursano, vicepresidente vicario della Federazione, un “attacco al modello del bar italiano”. “Il divieto di consumazione al banco è privo di fondamento giuridico e sanitario. Se il governo non vuole contraddire sé stesso, dovrebbe chiarire una volta per tutte e in maniera inequivocabile che bere un caffè al banco e mangiare un croissant è possibile”, si legge in una nota della Federazione. “E, con il giusto distanziamento interpersonale, privo di rischi. Ci aspettiamo che si metta subito mano ad un intervento che ristabilisca la possibilità di consumare al banco”. Il caffè al banco, infatti, è vitale per i bar italiani che, secondo i dati Fipe, da inizio pandemia hanno registrato una perdita di fatturato pari a 8 miliardi di euro.