Roma – Un protocollo d’intesa per creare percorsi di inserimento nel mondo del lavoro di detenuti. E, in particolare, nel settore della ristorazione. Sarà firmato oggi tra Fipe-Confcommercio, il Dipartimento amministrazione penitenziaria e l’associazione Seconda Chance. L’obiettivo è di creare o sviluppare professionalità, come quelle di aiuto cuoco e altre figure della brigata di cucina, ricercate dagli esercenti. I detenuti meritevoli o a fine pena avranno la possibilità di lavorare esternamente al carcere. Al tempo stesso, più persone lavoreranno internamente alle strutture di detenzione per raggiungere il maggior numero di reclusi possibile. Il Governo, invece, si impegnerà a modificare la legge Smurgalia per incentivare l’ingresso di aziende negli istituti penitenziari.

 

“La fase propedeutica è andata bene e la stragrande maggioranza dei soggetti inseriti nel progetto ha continuato a lavorare con lo stesso imprenditore al termine della pena“, ha dichiarato Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe al Sole 24 Ore. “E’ soprattutto nella ristorazione che si trovano opportunità di lavoro per i reclusi e con Fipe porteremo tanti altri ristoratori in carcere per valutare se trovano personale adatto alle loro attività”, ha proseguito Flavia Filippi, fondatrice del progetto Seconda Chance.

 

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