Roma – Alla fine, si è trovata un’intesa per sciogliere il nodo sugli affitti brevi. Arriva così in Parlamento, dopo la firma del capo dello Stato Sergio Mattarella e la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato, la Legge di bilancio da 24 miliardi di euro. Ma la soluzione adottata fa discutere.

 

Introdotte alcune precisazioni sulla cedolare per gli affitti brevi: aumenta al 26% l’aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%. C’è l’impegno di destinare il gettito derivante – circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione – alla riduzione delle tasse sulla casa. Accolta la proposta di introdurre un Codice identificativo nazionale attraverso il quale tracciare chi affitta appartamenti.

 

Il Governo ha deciso di accontentare gli albergatori che, in preda a una sorta di ossessione, premono ogni giorno sulla politica affinché introduca misure per ostacolare i proprietari che utilizzano i loro appartamenti per locazioni brevi”, ha affermato Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia. Ma, secondo lui, come riporta Italia Oggi, “si tratta di una scelta sbagliata e che non porterà un affitto di lunga durata in più (oltre a non garantire maggiore gettito). Ciò che accadrà è che aumenteranno ulteriormente i prezzi delle camere d’albergo (già alle stelle), vi sarà qualche casa sfitta in più, si alimenterà il sommerso”.

 

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