La nostra visita presso il Mandarin Oriental Lago di Como, a Blevio, è l’occasione per una lunga chiacchierata con il general manager del resort, Samuel Porreca. Abbiamo parlato delle novità per la stagione 2024. Ma anche dei trend, in costante evoluzione, del settore alberghiero.
di Elisa Tonussi
Spostarsi tra le sale e i giardini del resort Mandarin Oriental, Lago di Como è come muoversi all’interno di una cartolina. Nulla appare fuori posto: c’è il giardino botanico, curato in ogni dettaglio dalla garden designer Patrizia Pozzi; c’è l’anfiteatro e un cedro libanese secolare, alla cui ombra si svolgono lezioni di yoga e meditazione; ci sono il ristorante e il bistrot, dove degustare un cocktail o una specialità italo-giapponese con vista sul lago. C’è pure la piscina galleggiante, che si fonde con l’ambiente. E naturalmente le camere – 73 in tutto, di cui 49 suite – e due spettacolari ville private, tutte dotate dei migliori comfort e con terrazza vista lago. Il tutto è incorniciato dalle montagne, che definiscono i contorni del Lario. Non sorprende che i viaggiatori che alloggiano in questa struttura, principalmente americani, scelgano di tornare. Il fascino è irresistibile. E il management fa di tutto per offrire un soggiorno impeccabile e su misura. Abbiamo avuto occasione di godere, per qualche ora, del “lusso sussurrato” del Mandarin Oriental, Lago di Como in compagnia di Samuel Porreca, general manager. Ci ha illustrato tutte le novità per la stagione 2024, che ha preso il via lo scorso 26 marzo, e abbiamo parlato dei trend del settore alberghiero, che sono in costante evoluzione, proprio come le necessità dei viaggiatori.
Qual è la visione strategica del Mandarin Oriental, Lago di Como?
Il nostro resort si propone come un’oasi di tranquillità e pace, dove gli ospiti possono rilassarsi, godere del paesaggio e della natura, ma anche scoprire la destinazione attraverso esperienze uniche. Al Mandarin Oriental il lusso è sussurrato.
Quali aspettative per la stagione appena aperta?
Per quest’anno sono previsti al momento circa 4mila arrivi. Di anno in anno il nostro target è sempre più ambizioso, ma le proiezioni sono positive. Siamo dunque fiduciosi che l’occupazione sarà sempre elevata.
Quali novità proporrete ai vostri ospiti?
La principale novità per la stagione 2024 riguarda la selezione delle esperienze, studiate in via esclusiva per i nostri ospiti. Spaziano dagli sport acquatici – come il Sup e il wakeboard – alle lezioni di yoga e fitness sotto il nostro cedro secolare, fino alle attività ‘beyond the lake’. Proponiamo esperienze inedite per permettere agli ospiti di vivere la destinazione con autenticità: lezioni di cucina, degustazioni di vini biodinamici e passeggiate lungo percorsi insoliti. Di tutto questo si occupa il nostro Team Sports & Adventure.
Quanto è importante l’aspetto gastronomico nella costruzione dell’esperienza dei vostri ospiti?
La nostra clientela è internazionale e cerca un’esperienza gastronomica varia. Quando la struttura ha aperto nel 2019, il ristorante ha subito ottenuto una stella Michelin. Il tipo di servizio e fruizione del ristorante stellato, però, non si prestavano alle necessità dei nostri ospiti, che preferiscono un’atmosfera conviviale, informale, di condivisione. Per questo motivo abbiamo scelto di rivoluzionare il concept gastronomico insieme allo chef Massimiliano Blasone. Oggi al ristorante L~ARIA è possibile gustare una cucina italiana raffinata con spiccate influenze giapponesi. L’atmosfera è rilassata. La scelta è stata azzeccata: i clienti la adorano.
E il resto dell’offerta ristorativa?
Completano la nostra offerta gastronomica il CO.MO Bar & Bistrot, che offre una selezione di proposte della cucina italiana e internazionale, e il Nami Cafe, che serve spuntini e bevande. Gli ospiti del Bistrot, durante la giornata, possono perfino gustare una selezione di pizze preparate grazie all’Ape Pizza, un forno per pizza montato su un’Ape Car! Per chi volesse scoprire la cucina del territorio, comunque, abbiamo una lista di indirizzi da suggerire ai nostri ospiti.
Quanto contano le recensioni online per una struttura del vostro calibro?
Occorre fare delle valutazioni a priori, perché molto dipende dalla tipologia di clientela e di struttura. Per gli hotel Mandarin Oriental con fascia di prezzo media e un numero maggiore di camere, le recensioni online rappresentano sicuramente uno strumento di valutazione importante post-soggiorno, ma soprattutto un mezzo per attrarre più clientela. Qua a Como, invece, vogliamo proporre un servizio più sartoriale. In questo secondo caso, il passaparola funziona sicuramente più delle recensioni online. Avviene tramite amici, ma anche travel advisor, un assistente personale che aiuta nella programmazione dei viaggi e che ha una rete di contatti da suggerire ai propri clienti.
Quali trend del settore alberghiero ritiene più influenti per il futuro e come l’hotel si sta adattando a questi cambiamenti?
I trend cambiano costantemente. Credo dunque che sia importante la personalizzazione dell’offerta. Non è sempre facile e scontato all’interno dei gruppi dell’ospitalità, perché la tendenza è di uniformare i servizi delle diverse strutture nel mondo. I viaggiatori, però, pur scegliendo strutture di uno stesso gruppo, hanno esigenze e aspettative differenti, a seconda del luogo e del momento in cui si muovono. Il nostro compito è adattarci. Le faccio un esempio banale.
Mi dica.
Tutti i grandi player del settore investono grandi risorse nella customer expectation, in modo da soddisfare con anticipo le esigenze e le aspettative dei propri clienti. In questo modo, ad esempio, sapendo che a lei piace l’acqua gassata, se un giorno alloggerà presso un hotel Mandarin Oriental nel mondo, potremo offrirle fin da subito acqua gassata. Ma se quel giorno volesse acqua naturale? L’ospite ormai è molto meno abitudinario rispetto al passato, le sue esigenze sono in costante evoluzione. Il futuro dell’ospitalità sta nella creazione di soggiorni sartoriali. Questo aspetto riguarda anche l’offerta ristorativa: lo chef che non esegue un piatto fuori menù è passato di moda.
Quali strategie di sostenibilità adottate?
Da anni il gruppo Mandarin Oriental ha scelto di eliminare ogni tipo di imballaggio in plastica monouso. Abbiamo pure affidato ad aziende esterne le attività di auditing, che avvengono due volte all’anno, per certificare che nella nostra struttura non ce ne sia traccia. Abbiamo una flotta di veicoli completamente elettrica e abbiamo lavorato con lo chef affinché le materie prime del nostro menù siano etiche e sostenibili. Inoltre i nostri ‘sustainability champion’ svolgono regolarmente incontri per sensibilizzare i dipendenti di Mandarin Oriental, Lago di Como sulle operazioni adottate per essere sempre sostenibili. Lo facciamo anche con i nostri fornitori.
In quale modo?
Guidandoli verso un approccio più consapevole all’ambiente. Lo abbiamo fatto, ad esempio, con il forno Beretta, una vera istituzione a Como, con cui collaboriamo da qualche anno. Il panificio produce storicamente un dolce tipico, che si chiama Nuvola. Con il desiderio di promuovere la comunità locale, abbiamo deciso di proporre questo lievitato ai nostri ospiti. Era però confezionato in una pellicola di plastica. Con la collaborazione della famiglia Beretta, abbiamo quindi studiato una confezione che fosse biodegradabile e che consentisse di mantenere le qualità del prodotto.
Quali sono i piani futuri e i progetti in cantiere per il Mandarin Oriental, Lago di Como?
Ogni anno abbiamo proposto novità, anche a livello strutturale: l’anno scorso abbiamo presentato la nuova piscina galleggiante e la spa, mentre quest’anno abbiamo terminato un ampliamento della darsena, completato il redesign di quasi 30 unità nella parte alta del resort e inserito una nuova welcome lounge. Per l’anno prossimo abbiamo in cantiere alcune novità… ma non posso svelarle! Posso però anticipare che, per almeno i prossimi tre o quattro anni, riusciremo a presentare ogni anno delle novità.