Alex Atala, grande chef brasiliano, entra in un esclusivo club dedito alla costruzione di alberghi di lusso. Chi vuole iscriversi paga 60mila euro, e ha diritto a “condizioni esclusive”: tutto qui?

 

di Tommaso Farina

 

Dal pagare per non mangiare al pagare per non dormire, il passo è breve. Il 15 giugno dell’anno scorso vi raccontavamo della geniale trovata della cuoca da copertina Dominique Crenn di San Francisco: un club super esclusivo per i clienti del suo ristorante a due stelle Michelin. Club il cui accesso era disponibile a caro prezzo: circa 3.800 dollari. E l’obolo sborsato nemmeno dava il diritto a qualche cena compresa, ma solo a presunte facilitazioni nella prenotazione.

 

Bazzecole, rispetto a quanto è venuto fuori in queste settimane in Brasile. Alcuni giorni orsono, Alessandra Meldolesi, poliglotta e incessante ricercatrice di notizie strane sul mondo gastronomico, ha annunciato che lo chef carioca più celebre del mondo, Alex Atala, è entrato a far parte di un esclusivo club di amanti dell’albergazione di lusso, il Resid. La notizia per noi, a ben vedere, sta nell’esistenza club stesso. L’idea, come racconta la patinatissima edizione online della rivista brasilera Exame, pare essere di tale Paulo Henrique Barbosa: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un centrocampista, ma un investitore in startup. Assieme a 250 grossi calibri (leggasi: ricchi personaggi del jet set locale) conta di creare un vero gruppo di investimento che punti a edificare almeno cinque hotel extralusso in tutto il Paese. Di questi magnifici 250, ci informano Exame e Alessandra Meldolesi, è antrato a far parte Alex Atala, cinquantacinquenne chef paulista con due stelle Michelin. Si tratta del cuoco più celebre del Brasile. “Racchiudere nella parola ‘cuoco’ la figura di Alex Atala sarebbe fare un enorme torto al più grande chef brasiliano di tutti i tempi che con il suo ristorante D.O.M. a San Paolo ha conquistato le 2 Stelle Michelin e posizioni altissime nella classifica della 50 Best Restaurant. ‘More than a chef’ è una frase che campeggia su tutti i social del cuoco classe 1968, il personaggio che più di tutti ha contribuito a portare l’Amazzonia in cucina”: così lo definisce Leonardo Ciccarelli su Cookist, con misura, sobrietà e totale parsimonia di retorica… Affettuosità giornalistiche a parte, il cinquantacinquenne di San Paolo sfoggia uno di quei look a metà strada tra Sons of Anarchy e i senescenti Roger Waters e Mick Jagger di oggi: un po’ motociclista, un po’ rockettaro incanutito, pare che piaccia. E piace la sua cucina.

 

Ora, eccolo buttarsi nell’albergazione. Si tratta, a dire il vero, di un sogno che accarezzava da tempo, se prima della pandemia già cercava investitori per un hotel tutto suo. Il Covid ha interrotto i progetti, ma solo momentaneamente. Il gruppo di Barbosa e soci, di cui fa parte Atala, conta di moltiplicare per 100 il numero di aderenti al loro progetto. Quota di partecipazione per chi vorrà essere della partita? 330mila reais a cranio, cioè circa 60mila euro. Reporter Gourmet, la testata che ha ospitato l’articolo della Meldolesi, se la cava col più classico dei titoli acchiappa clic: “Alex Atala apre l’hotel gourmet più esclusivo al mondo: 60mila euro per entrare”. Chiunque, con una frase simile, penserebbe che si tratti del costo del pernottamento per un ipotetico ospite, e infatti sui social ci sono cascati proprio tutti. Invece no: è solo l’obolo da sborsare per fare il proprio ingresso nell’eletta compagnia, una sorta di Kickstarter per ricconi, un crowfunding da Paperon de Paperoni. “I membri potranno effettuare prenotazioni attraverso la propria piattaforma e godranno di condizioni esclusive presso queste strutture associate”: Exame dixit. Cioè: anziché comprarti una Mercedes, sia pure non top di gamma, investi in un albergo, e non hai neanche il diritto di dormirci gratis (per modo di dire), nemmeno per una notte? Divertente.

 

Fonte immagine: sito ufficiale D.O.M.