TheFork lancia un’iniziativa per convincere la gente a spegnere il cellulare mentre è a tavola, e dunque a evitare distrazioni poco educate. Un sondaggio su 2mila clienti rivela che la percentuale di irriducibili dello smartphone è comunque già un po’ diminuita rispetto a un anno fa.
di Tommaso Farina
Tutto nel mondo si evolve, dicono. Perfino la schiavitù. Se nei Paesi civilizzati il lavoro forzato è, grazie al Cielo, abolito, negli ultimi decenni si è fatta strada un altro tipo di servitù della gleba: quella dei telefonini. Anzi: degli smartphone. Da quando i cellulari hanno iniziato a fare tutto, anche ad aprire le tapparelle di casa a distanza di chilometri, la loro presenza sembra diventata ancor più ubiquitaria nelle vite di tutti noi. E non ci lascia nemmeno al ristorante. Su questa nuova schiavitù ha voluto ragionare TheFork, piattaforma che non solo fornisce un servizio di prenotazione, ma spesso e volentieri analizza la ristorazione con ricerche e indagini anche molto interessanti. L’ultima, appena uscita, ha un titolo significativo: La distrazione a tavola.
I forkiani, non si sa come, hanno raggiunto 2mila clienti dei ristoranti, e hanno fatto loro domande, per l’appunto, sulle distrazioni durante la cena. In primis, sull’uso del telefonino. Ne è venuto fuori un dato interessante: tra chi siede a tavola, il 77% afferma di usare raramente il telefono in quelle occasioni, o addirittura mai. Gli irriducibili sono il 23%. L’anno scorso, a un questionario simile, le risposte furono abbastanza diverse: gli aficionados della telematica registravano un più alto 30%, mentre i contrari erano il 64% (immagino che il 6% mancante rappresentasse il classico “non sa/non risponde”). Tra gli altri risultati dello studio, risulta inoltre che l’abitudine di fotografare i piatti, uno dei classici dell’ultimo quindicennio, resta popolare: 48% nel 2025 rispetto al 29% nel 2024, ma con un minor tempo complessivo trascorso sui dispositivi.
Lo ammetto: uso anch’io il cellulare a tavola. Lo uso perché spessissimo, mangiando per lavoro, mi tocca pranzare solo soletto. Dunque, tra un piatto e l’altro, la tentazione di trascorrere l’attesa leggendo articoli, siti web o i soliti social network è troppo forte. All’arrivo delle portate, se mi va, le fotografo, con molta discrezione. Mangiando, lo ripongo. Tassativa la modalità silenziosa: gli squilli sono qualcosa di più di un’autodistrazione, e disturbano gli altri. Se devo rispondere, a bassa voce rimando a una futura chiamata, e nei casi di emergenza mi alzo e parlo altrove. Questo mentre sono solo. In compagnia, il telefono salta fuori solo per fare fotografie, altrimenti sta in tasca. A volte ho cenato, in coppia, con qualcuno che non sapeva rinunciare allo smartphone, al punto da farmi dire: “Scusami se ci sono…”. Il disagio che, seduti a tavola, si prova a essere ignorati a favore di uno schermo non sarà una tragedia, ma può essere davvero fastidioso.
Per questo TheFork, in collaborazione con Smart e il Milanese Imbruttito (proprio lui), ha lanciato una simpatica campagna: i ristoranti di Milano selezionati nella Top 100 di TheFork metteranno su ogni coperto un segnaposto che dirà “Meno telefono, più gusto”. L’iniziativa è prevista per il 22-23 febbraio, ossia il weekend dello Sconnessi Day, un’altra campagna che invita le persone ad astenersi dallo smartphone per almeno un’ora intera. Non stupisce il coinvolgimento dell’ironia del Milanese Imbruttito: l’uso ossessivo del telefono è considerato uno di quei tipici ‘comportamenti imbruttiti’ che la storica pagina Facebook, poi diventata un vero e proprio progetto-brand, ha da sempre satireggiato con arguzia.
Carlo Carollo, country manager di TheFork in Italia, spiega la genesi dell’idea appena lanciata: “Abbiamo deciso di partire da Milano sia per la fama di ‘imbruttiti’ della città, sia perché la nostra sede italiana è qui. Nello spirito di Sconnessi Day, abbiamo voluto incontrare personalmente i ristoratori e distribuire il cavaliere di Gusto Connesso, riscontrando grande entusiasmo”.
Sapete che faccio? Prometto anch’io di usare meno il telefono da tavola. Pure se mangio da solo. Chi mi vedrà abusarne, sarà autorizzato a scrivermi un bigliettino: “Spegnilo, testina!”.
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