Palermo – Gli albergatori di Sicilia e Sardegna sono alle prese con la siccità. E, in un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore, i rappresentanti locali di Federalberghi fanno il punto della situazione nelle rispettive località.

 

Pesa la mancanza dello Stato mentre le infrastrutture fanno acqua e i disagi pesano sulla vita di tutti”, spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna. “Anche quest’anno gli alberghi non resteranno senza acqua, basta muoversi in anticipo e accollarsi questo costo extra”. Alcune infrastrutture, infatti, hanno acquistato desalinizzatori al fine di svincolarsi dal servizio cisterne, i cui prezzi sono estremamente volatili.

 

In tutta la Sicilia, la situazione è emergenziale, ma la siccità sta colpendo in maniera drammatica soprattutto la provincia di Agrigento. E Francesco Picarella, presidente provinciale di Federalberghi, chiede l’intervento della politica per installare un desalinizzatore.

 

Eliminare il sale dalle acque marine risulta dunque una soluzione efficace per ovviare alla siccità. Infatti, come spiega il quotidiano, il listino per acquistare un’autobotte di acqua potabile è condizionato da fluttuaizoni come per l’oro nero. Il prezzo al metro cubo inizia da oltre 5,5 euro per quella fornita in Sardegna da una utility locale, ma può arrivare a 20-30 euro e oltre se l’autobotte deve percorrere lunghi tratti. La stessa quantità di acqua desalinizzata, invece, costa circa 6 euro. L’incognita in questo caso, però, è rappresentata dal costo dell’energia, in quanto il trattamento è fortemente enerigivoro.

 

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Immagine creata con IA