Bologna – Il 31 dicembre, il Tribunale di Bologna ha accolto il ricorso contro Deliveroo di tre organizzazioni sindacali confederate a Cgil (Filt, Filcams, Nidl): il giudice ha ritenuto discriminatorio l’algoritmo di accesso alla piattaforma, dal momento che penalizza, senza distinzioni di causa, chiunque si assenti da lavoro. L’azienda di delivery dovrà, dunque, versare 50mila euro ai ricorrenti, come risarcimento, e pubblicare il provvedimento del Tribunale sul proprio sito internet e nell’area ‘domande frequenti’ della piattaforma. La segretaria confederale Tania Scacchetti, parla di “una svolta epocale nella conquista dei diritti e delle libertà sindacali nel mondo digitale”. “Per la prima volta in Europa”, sottolinea la dirigente sindacale, “un giudice stabilisce che ‘Frank’ è cieco e pertanto indifferente alle esigenze dei rider che non sono macchine, ma lavoratrici e lavoratori con diritti”. Deliveroo, invece, prende atto della decisione del giudice, sottolineando che la sentenza “fa riferimento a un sistema di prenotazione delle sessioni dei rider che non è più in uso”.