Si è svolta, dall’8 al 10 febbraio, la 18esima edizione del salone fiorentino del mangiar bene. La manifestazione, sempre in crescita, piace, soprattutto per la qualità del pubblico professionale. Ma il format potrebbe iniziare a rivelare alcune criticità. Il pagellone della fiera.

 

Taste, il salone del mangiar bene di Pitti Immagine, è diventato maggiorenne. E, con la sua 18esima edizione, ha superato ogni aspettativa. Dall’8 al 10 febbraio, quasi 8.500 visitatori professionali hanno percorso i corridoi della Fortezza da Basso di Firenze, sfilando tra gli stand delle 770 imprese agroalimentari italiane selezionate per esporre alla manifestazione. I buyer erano ben il 19% in più rispetto al 2024, con un ulteriore incremento pure dei compratori esteri: erano 892, +23,5% rispetto all’edizione precedente. In tutto hanno vistato la fiera oltre 12.300 persone. Insomma, i numeri di Taste 2025 tratteggiano i contorni di una manifestazione ben riuscita. E sotto tanti punti di vista così è stato: il format, per la sua agilità, continua a piacere agli espositori, che pure hanno apprezzato la qualità dei visitatori professionali presenti, che hanno potuto incontrare anche tramite lo showroom digitale di Pitti Connect. Non è secondaria nemmeno la scelta della location, estremamente pratica. Eppure non sono mancate alcune criticità sia per gli espositori, sia per i visitatori. Diciamolo: l’apertura al pubblico generalista è un’arma a doppio taglio e rischia di ostacolare chi in fiera è presente per motivi professionali. Il pubblico presente era talmente folto da rendere difficile muoversi tra i corridoi della Fortezza da Basso. Taste comunque è promossa anche quest’anno. Sebbene si faccia sempre più urgente una questione: per quanto ancora potrà crescere senza perdere la propria essenza? Ecco i giudizi degli espositori.

 

IL PAGELLONE

 

Il format: 6 1/2

 

Taste si svolge nell’arco di tre giorni, da sabato a lunedì, con orari di apertura differenziati tra il pubblico professionale e quello generalista, a cui erano riservati i soli pomeriggi del fine settimana. Nella realtà dei fatti, però, già nel corso delle mattinate di sabato e domenica, famiglie con bambini – e perfino cani al guinzaglio! – affollavano i corridoi, seppur ampi, della Fortezza da Basso, al punto da rendere poco scorrevole la visita. La formula ‘ibrida’ della manifestazione, aumentando la sua fama e le dimensioni, potrebbe dunque, nei prossimi anni, rivelare alcune criticità: se la presenza del pubblico generalista rappresenta un’occasione di visibilità, la folla potrebbe al tempo stesso ostacolare gli incontri che contano, specialmente per le realtà più piccole. Gli stand preallestiti di piccole dimensioni, comunque, piacciono: consentono alle aziende di contenere le spese e ai visitatori di muoversi con una certa agilità. Alcuni espositori, però, hanno lamentato una riduzione degli spazi tra uno stand e l’altro.

 

Gli espositori: 7

 

Qualcuno inizia a mettere in dubbio la qualità degli espositori del salone, da sempre vanto di Pitti Immagine. Storicamente, infatti, le aziende ammesse a esporre a Taste vengono selezionate da un comitato tecnico composto da esperti in base al posizionamento, al tipo di progetto e alla dimensione, valorizzando piccole realtà. Le aziende presenti erano 770 e, fra queste, figuravano imprese di stampo industriale. Questa apertura a realtà non artigianali, ad alcuni espositori, specialmente quelli della prima ora, fa torcere il naso. E qualcuno, che teme che la manifestazione stia di anno in anno perdendo la propria essenza, suggerisce una selezione che consideri il fatturato aziendale.

 

I visitatori professionali: 8

 

I numeri parlano chiaro: 8.483 visitatori professionali, in aumento del 19% sull’edizione 2024, hanno partecipato alla 18esima edizione di Taste. E gli espositori hanno confermato la bontà del pubblico di buyer presenti, sia ristoratori (alcuni grandi nomi del settore erano anche coinvolti ai Talk e ai Taste Ring, organizzati nel corso della manifestazione) e dettaglianti, sia buyer della Grande distribuzione, sia importatori esteri, provenienti perfino dall’Asia.

 

I servizi per gli espositori: 7

 

Taste conferma il format smart anche nei servizi offerti a espositori e visitatori professionali, che, già nei mesi precedenti alla manifestazione, possono incontrarsi e conoscersi online attraverso la piattaforma Pitti Connect. Le aziende hanno, inoltre, apprezzato alcune novità. Come l’etichetta ‘New 2025!’, riservata ai nuovi espositori e inserita sul pannello allo stand accanto al nome dell’azienda. O come il QR code, apposto sempre sul pannello sopra lo stand, per consentire ai visitatori di accedere all’e-shop aziendale. Quest’ultima soluzione è stata probabilmente ideata per supplire alla mancanza dello shop, quest’anno rimosso, dove, in passato, i visitatori potevano acquistare i prodotti di alcuni espositori. La sola ‘macchia’ sull’organizzazione dell’evento riguarda la logistica per gli espositori, quest’anno costretti a lasciare i furgoni con i prodotti in un parcheggio distante dall’area espositiva.

 

La location: 8

 

La Fortezza da Basso è senza dubbio una location fuori dal comune e suggestiva. Ma, chiaramente, c’è di più. Sorge a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, ma non è nemmeno lontana dal centro storico del capoluogo toscano, da cui, comunque, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Per chi arriva in auto, invece, la Fortezza dispone di un parcheggio convenzionato a pagamento.