Roma – Con le nuove regole per le riaperture, se diluvia e il cliente va via a metà pranzo, deve pagare lo stesso il conto? L’interrogativo lo pongono Cristina Bowerman e Antonello Colonna all’indomani dell’entrata in vigore delle più recenti norme anti-Covid che coinvolgono la ristorazione. “Quel che trovo assurdo è che la possibilità di riaprire sia data solamente a chi ha uno spazio all’esterno: in questo modo si crea una competizione sleale all’interno della stessa categoria, così come abbiamo già evidenziato in un comunicato di qualche giorno fa come Ambasciatori del Gusto. Bisognerebbe pensare a chi un dehors non può averlo o non può permetterselo e oggi sono in tanti ad essere in difficoltà finanziarie”, spiega ad Adnkronos la chef del Glass Hostaria. Non è tuttavia la sola a esprimere scetticismo. “Non si può mangiare fuori, fa ancora freddo e se devono fare la pipì devo mandarli dietro al cespuglio dato che dentro al ristorante non possono entrare?”, si domanda invece Gianfranco Vissani. Gli chef sono critici anche rispetto al coprifuoco. “I ristoranti sono i posti più sicuri, i clienti non sono assembrati, li facciamo mangiare distanziati, ma il coprifuoco è rimasto alle 22: in pratica si può soltanto pranzare, cenare invece no, non si fa in tempo a tornare a casa”, commenta Colonna.