Milano – Miscusi, brand italiano di ristoranti di pasta fresca a oggi presente in sei città italiane con 16 locali, ha presentato la sua ultima novità: il fusillone di sorgo. Una pasta speciale realizzata con il sorgo, cereale che cresce senza bisogno di irrigazione, riduce del 78% le emissioni di Co2 e permette di risparmiare il 90% di acqua rispetto a un grano coltivato con le convenzionali tecniche agricole.
Il sorgo di Miscusi è coltivato presso il centro sperimentale Agrifuture di MartinoRossi, tra i principali produttori di farine, granelle, semilavorati e ingredienti funzionali a base di cereali e legumi senza glutine, soia e Ogm. Lì il cereale viene irrigato da un sistema brevettato sotterraneo in prossimità delle radici della pianta che consente di non avere dispersioni o sprechi di acqua. Inoltre, le piante di sorgo vengono consociate ad altre coltivazioni per consentire un migliore afflusso della luce solare e per favorire la biodiversità del campo.
“Il sorgo, o come lo chiamavano i miei nonni contadini la ‘saggina’, fa parte delle nostre tradizioni”, sottolinea Alberto Cartasegna, Ceo di Miscusi. “Lo usavamo per ruotare il campo, dare da mangiare agli animali o essiccato e intrecciato per fare le scope. Oggi è l’impasto più sostenibile di Miscusi. Continuiamo a lavorare incessantemente per portare in tavola un piatto che non sia solo clamorosamente buono da mangiare, ma che nutra il nostro corpo e la nostra mente, riconnettendoci con la terra da cui tutto proviene, noi compresi. È l’inizio di una rivoluzione copernicana: non possiamo estrarre dalla natura quello che vogliamo, quando e come vogliamo”.
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