Milano – Il turismo di lusso non conosce crisi. Il post-pandemia, infatti, ha regalato al settore una ripresa inaspettata: i turisti non solo hanno voglia di viaggiare, ma sono disposti a spendere di più. E l’offerta alberghiera di fascia alta, a Milano, non è mancata. Sono state numerose le nuove aperture di lusso negli ultimi mesi, dai grandi alberghi ai boutique hotel: Casa Baglioni, Casa Cipriani, Portrait, solo per citarne alcuni. Così anche Roma ha visto crescere la propria offerta alberghiera di lusso e non sono mancati annunci di nuove aperture per i prossimi anni.

 

Eppure, secondo quanto rileva Cbre, realtà specializzata nei servizi dedicati al commercial real estate e agli investimenti, le transazioni relative all’asset class alberghiero hanno subito una battuta d’arresto. Si è notato, in particolare, un rallentamento nella seconda metà del 2022 per via della guerra in Ucraina e di altri fattori macroeconomici, come l’inflazione e il rialzo dei tassi di interesse. I volumi d’investimento del quarto trimestre sono stati infatti inferiori del 51% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 26% rispetto al trimestre precedente. Per quanto riguarda il mercato globale, invece, Cbre rileva una forte crescita dei volumi d’investimento, che hanno raggiunto il secondo valore più alto di sempre, dopo i risultati record del 2019.

 

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