Merano (Bz) – Con un’offerta che conta 32.194 hotel e oltre 2,2 milioni di posti letto, l’ospitalità italiana si mostra resiliente e in costante evoluzione. È quanto emerge dall’indagine Federalberghi-Tecnè, che fotografa un comparto sempre più orientato all’esperienza e alla qualità. Lo studio è stato presentato a margine della 75esima assemblea nazionale della federazione di associazioni del settore alberghiero e turistico, che si è svolta a Merano il 16 e 17 maggio.
Significativo l’aumento delle strutture di fascia alta: dal 2000 al 2023, gli hotel 4 e 5 stelle sono passati dall’8,5% al 22% del totale, mentre i 3 stelle e le residenze turistico-alberghiere si attestano oggi al 55,2%. Una trasformazione che riflette l’interesse crescente per soggiorni prolungati e soluzioni sostenibili.
Quanto alla domanda, dopo gli anni difficili della pandemia, nel 2024 le presenze in albergo sono state 283.566.417 e gli arrivi 89.087.262 per una permanenza media di 3,2 giorni. In particolare, i pernottamenti sono stati maggiori del +3% rispetto al 2023 e del +0,9% rispetto al 2019, anno del precedente record. A trainare la domanda è il turismo internazionale, che compensa la ripresa ancora incerta di quello domestico. Solo nei primi due mesi del 2025, la spesa dei visitatori stranieri ha raggiunto i 5,5 miliardi di euro (+6,2%).
Cresce inoltre l’influenza dei social sulla scelta delle destinazioni: oltre metà degli italiani dichiara di esserne condizionata. E l’albergo non è più solo luogo di pernottamento, ma punto di partenza per vivere il territorio, tra tour, benessere e attività artistiche.
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