Al via oggi, al MiCo di Milano, la 17esima edizione del congresso dedicato ai protagonisti della ristorazione. Tema filo conduttore di quest’anno è il domani. Le prime riflessioni emerse nel corso della mattinata.  

 

di Elisa Tonussi

 

L’atmosfera al MiCo di FieraMilanoCity è vivace già nelle prime ore. E, con l’inizio dei primi interventi, le sale congressi si riempiono e nei corridoi non mancano capannelli di persone che si stringono mani agli stand delle aziende presenti. Ha preso così il via Identità Golose 2022, la rassegna dedicata ai protagonisti della ristorazione internazionale, ideata da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, giunta alla sua 17esima edizione. Dopo aver affrontato, durante la scorsa edizione, il tema del lavoro come strumento per ricostruire il futuro, il domani è stato quest’anno nuovamente messo al centro del congresso. ‘Il futuro è oggi’ sarà dunque il filo conduttore della tre giorni, su cui, dalla giornata odierna a sabato 23 aprile, si confronteranno chef e imprenditori del gusto, ciascuno dandone la propria interpretazione.

 

Hanno aperto il convegno i padroni di casa, naturalmente: Paolo Marchi e Claudio Ceroni. “Quando, mesi fa, abbiamo scelto il tema di questo congresso, si veniva dai mesi difficili della pandemia ma le prospettive ormai sembrava stessero per diventare rosee”, ha affermato Ceroni. “La via d’uscita sembrava alle porte. Poi invece sono arrivati altri problemi: l’emergenza legata alla guerra in Ucraina e la conseguente situazione economica internazionale che mette a dura prova tutti i comparti. Quello della gastronomia in maniera immediata e tangibile”. Ecco dunque che, ancora una volta, occorre affrontare di petto le situazioni. Insomma, navigare nella tempesta. “Nella tempesta abbiamo saputo navigare” sono infatti le parole pronunciate da Cristiano Piccirillo, chef-patron della Masardona a Roma, e ricordate oggi da Ceroni, che meglio rappresentano lo spirito di questa edizione di Identità Golose.

 

La parola è passata quindi al direttore artistico Davide Rampello, che ha proposto una riflessione sul legame tra presente, passato e futuro, tra il pensiero di San Benedetto da Norcia e Sant’Agostino, fino a William Shakespeare. “E’ nell’azione del presente che risiede tutta la forza e la coscienza dell’uomo, il frutto della conoscenza”, ha spiegato. Ma come considerare il presente visti i recenti fatti di attualità? Ricorda così i celebri versi del poeta inglese: “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”. “Il sogno è il vero futuro”, ha concluso. “Perché il sogno è progetto. E quanto più il nostro futuro è alto, quanta più sostanza c’è nei nostri sogni, tanto più saremo alti noi. Tutto sta nello scegliere”.

 

Altro tema, strettamente connesso al futuro e oggetto degli interventi della mattinata, è stato quello della sostenibilità, dibattuto in un ciclo di conferenze nell’auditorium. Per primo è intervenuto il conduttore televisivo Federico Quaranta, che ha collegato il concetto di sostenibilità a quello di rispetto e di senso della comunità. Hanno dunque parlato Luigi Scordamaglia, presidente di Filiera Italia, ed Eric Ezechieli, imprenditore co-fondatore di Nativa. E’ stata poi la volta gli chef Eneko Atxa e Matteo Manzini del tristellato basco Azurmendi, di Pietro Leeman del Joia e di Leopoldo Gasbarro di Wall Street Italia.

 

Se il futuro è oggi, però, Marchi e Ceroni non hanno mancato di annunciare le date dei prossimi congressi: nel 2023 Identità Golose si terrà da sabato 28 a lunedì 30 gennaio; nel 2024, invece, da sabato 9 a lunedì 11 marzo. Per il momento, però, l’appuntamento è per i prossimi due giorni.

 

In foto: Davide Rampello