Bergamo – Dopo la notizia, trapelata la scorsa settimana, delle dimissioni da parte dei maestri pasticceri Fabbri e Massari dall’Ampi, in questi giorni sono stati svelati i retroscena. I due avrebbero in realtà perso il sostegno della maggioranza, dopo uno scontro in assemblea in cui l’ex presidente si sarebbe riferito a un gruppo di 45 membri, assenti al simposio scorso, parlando di “atteggiamenti mafiosi”. In tutta risposta, uno dei membri dell’Accademia, Santi Palazzolo ha affermato che “il presidente ha un ruolo importantissimo, deve riuscire ad essere un mediatore, il suo compito è quello di saper tenere unita una squadra che ha tante anime all’interno e far si che queste anime non si disperdano. Non può permettersi di lanciare accuse generiche e infamanti di atteggiamenti mafiosi, tu avevi il dovere oltre che il diritto di buttare fuori dall’Ampi questi mafiosi se avevi la certezza di ciò di cui hai avanzato le accuse”, come si legge nei verbali dell’incontro diffusi da Foodclub. In conclusione all’assemblea, le votazioni hanno visto Fabbri perdere consensi. Il resto è noto. Secondo quanto rivela Dissapore, però, il contesto sarebbe più ampio e vedrebbe una progressiva perdita di rilevanza dell’Ampi, anche ma non solo in seguito alla recente nascita dell’Accademia maestri del lievito madre e del panettone italiano. Intanto sembra che Massari stia già pensando alla fondazione di una nuova associazione. A riportare le indiscrezioni è il Corriere della Sera, a cui il pasticcere dichiara: “A gennaio fondo una nuova associazione con 30 amici, ma anche altri ne verranno. La farò più severa: chi vuole entrare avrà diritto davvero di chiamarsi accademico. Senza trucchi”.