Roma – Dopo una stagione estiva positiva, anche l’industria della salute e del benessere si prepara a un autunno-inverno difficile. “Con il prezzo del gas a oltre 300 euro al megawattora significa avere un incremento di oltre sei volte del costo dell’energia rispetto a un anno fa”, commenta Massimo Caputi, presidente di Federterme, al Sole 24 Ore. Che ricorda che il settore – 200 aziende e circa 40mila addetti – si stava rialzando da due anni di pandemia. Quali ora le dirette conseguenze del caro bolletta? “Faccio l’esempio delle terme di Chianciano. Nel 2019, il costo di luce e gas era di 25mila euro al mese, oggi sono diventati oltre 150mila al mese. Si passa così da 300mila euro l’anno a 1,8 milioni di spesa per le bollette energetiche”, continua Caputi. “Tale meccanismo porterebbe al default di qualsiasi azienda. Per mettere in sicurezza il turismo destagionalizzato il Parlamento, il Governo in carica dovrebbero varare interventi immediati quali, ad esempio, il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 100% del differenziale tra il costo energia del 2019 e quello del primo semestre del nuovo anno termico per salvaguardare i livelli occupazionali”. Al nuovo Governo, il presidente di Federterme chiederà la revisione delle risorse del Pnrr: “La crisi energetica impone pesantissimi investimenti di riqualificazione energetica dei complessi turistici e termali per poter competere in Europa. È fondamentale che sia dia maggiore dignità agli investimenti per il settore”.