Venezia – Si è conclusa il 27 luglio la fase sperimentale per l’anno 2025 del ticket di accesso a Venezia, dopo la prima esperienza nel 2024, e il Comune ha divulgato i primi dati. Avviata lo scorso 18 aprile e applicata per un totale di 54 giornate fra aprile, maggio, giugno e luglio (il doppio rispetto al 2024), l’iniziativa ha fatto incassare 5,4 milioni di euro. Sono stati, infatti, 720mila i visitatori che hanno pagato un biglietto d’accesso alla città storica. Rispetto al 2024 è stato modificato anche il tariffario: 5 euro per chi prenotava entro il quart’ultimo giorno antecedente alla visita, 10 euro per chi lo faceva nei tre giorni precedenti.

 

“Il sistema ha funzionato anche in questo secondo anno di sperimentazione, dimostrando di poter conciliare l’obiettivo di regolamentare i flussi turistici giornalieri con l’accessibilità e la trasparenza verso i visitatori”, ha commentato l’assessore al Bilancio Michele Zuin. “Il meccanismo della prenotazione anticipata ha incentivato comportamenti responsabili e consapevoli. L’obiettivo del sistema non è fare cassa: le risorse raccolte, al netto dei costi di gestione, saranno destinate a interventi a beneficio dei residenti e delle attività economiche”.

 

Il sistema è stato introdotto lo scorso anno per una prima fase sperimentale. L’obiettivo era quello di regolare il flusso di visitatori nei giorni di maggiore afflusso, tutelando la città, almeno in parte, dal fenomeno dell’overtourism. Il contributo di accesso riguarda la sola città storica di Venezia e deve essere pagato unicamente dai visitatori giornalieri che vi accedono dalle 8.30 alle 16.30. Chi alloggia in città e diverse altre categorie di persone, così come chi la visita in orario serale, è esente dal pagamento del ticket.

 

Il dibattito sull’effettiva utilità della misura, comunque, è ancora aperto tra i residenti e i commercianti di Venezia.