Milano – Superato il timore di una recrudescenza della pandemia e le incognite legate al Green Pass, nelle ultime settimane le grandi catene alberghiere internazionali ma anche i gioielli dell’hôtellerie indipendente italiana hanno riaperto i battenti, e con discreto successo, in alcune delle più prestigiose location della Penisola, come riporta un articolo di Repubblica. Dallo Splendido Mare di Portofino (Lvmh) al Sina Flora di Capri, dal Four Seasons di Milano and San Domenico di Taormina (quest’ultimo chiuso addirittura dal 2017). Altri ancora stanno addirittura debuttando con loro prima stagione: vedi il Villa Igiea di Palermo (foto), nuovo gioiello della collezione firmata Rocco Forte Hotels, o il San Corrado in Val di Noto, una tenuta nobiliare acquistata dal Gruppo Relais & Chateux. L’ultima edizione del ‘Rapporto sul turismo italiano’ (Cnr-Iriss), in effetti, aveva annunciato che il turismo di lusso sarebbe stato il primo a ripartire. E con grandi benefici per l’indotto. Secondo uno studio di Altagamma, chi alloggia in strutture a 5 stelle spende infatti oltre nove volte più della media e gli hotel impiegano il doppio dei dipendenti, sempre rispetto alla media del settore. Al momento, secondo il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, i più penalizzati sembrerebbero gli alberghi nelle città d’arte, dove il turismo stenta a riprendersi. “Io spero che già nel 2022 almeno il turismo di lusso possa tornare ai livelli del 2019”, commenta Bocca, “ma i meno ottimisti puntano al 2023”.