Castel di Sangro (Aq) – Lo chef abruzzese Niko Romito, in un’intervista al Gambero Rosso, parla della sostenibilità economica dell’alta ristorazione, nonché del nuovo menù, e del relativo prezzo, del Reale, il suo tristellato a Castel di Sangro (Aq).
“Dire e scrivere che il fine dining è morto non corrisponde al vero”, dice lo chef. E non è vero nemmeno che l’alta cucina non è sostenibile economicamente: “Casadonna Reale ha una sua sostenibilità, a prescindere dagli altri progetti che seguo. Dopodiché si dovrebbe cominciare a pensare l’alta cucina come la Formula 1, ovvero come fucina di ricerca e nuovi risultati necessari e utili per tutta la ristorazione”. A questo riguardo, Niko Romito ha anche evidenziato alcune tendenze emergenti dell’alta ristorazione, tra cui la ricerca di ingredienti e gusti regionali.
E proprio ‘ricerca’ è una delle parole chiave della cucina del ristorante. Infatti, per dare importanza al valore aggiunto che la cucina porta alla materia prima, attraverso un lavoro di ricerca ad hoc, lo chef, dopo aver sperimentato nel 2020 il menù dedicato al ventennale al prezzo di 150 euro per 15 portate, ha deciso di alzare il prezzo della degustazione a 210 euro. “Il locale era sempre pieno e con un’economia di scala quell’esperimento si è rivelato essere sostenibile economicamente”, spiega Romito. “Ciò nonostante abbiamo deciso di aumentare il prezzo per una serie di fattori, in primis per attribuire un effettivo valore al valore aggiunto della cucina”.
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