Milano – L’impatto del Covid sulla ristorazione stellata milanese continua a farsi sentire. Pesano lo scarso numero di turisti e lo smart working. Come riporta ItaliaOggi, per esempio, Carlo e Camilla in Duomo attenderà ancora qualche settimana. Tra i luoghi più in sofferenza troviamo la Galleria. Come spiega Pier Antonio Galli, gestore del ristorante Galleria: “Non siamo per nulla fiduciosi. Nel centro storico c’è ancora poca gente, non ci sono i turisti, con la Scala ancora chiusa e gli uffici del centro semivuoti causa lavoro da casa”. E potrebbe non bastare la decisione del Comune di sospendere i canoni di affitto fino alla fine di settembre: “I mesi invernali potrebbero essere critici, perchè sono i mesi della stagione influenzale, quindi è difficile che ci sia una ripresa dell’arrivo dei turisti in città”, conclude Galli. Anche City Life ha i suoi problemi, dove lo chef Filippo La Mantia ha annunciato la chiusura a dicembre del suo locale, in attesa di trovarne uno più piccolo. Naturalmente ci sono anche delle aperture in vista, dato che la ristorazione è un settore molto dinamico. Ma resta il fatto che, secondo le previsioni di Cesare Battisti, chef del Ratanà, a Milano chiuderà il 20-25% delle attività. Quindi è ragionevole aspettarsi che i quasi 6mila ristoranti presenti nel capoluogo lombardo diventino circa 5mila a fine 2021.