Roma – Si è aperta ieri l’assemblea annuale di Fipe-Confcommercio a cui hanno preso parte anche il premier Giuseppe Conte e i ministri Franceschini e Bellanova. Visto il complicato momento di crisi economica e sociale, la Federazione ha scelto di non chiudere i battenti dell’assemblea, al fine di mettere a disposizione dei 340mila imprenditore del settore un canale diretto per far arrivare la loro voce direttamente al governo. “Nonostante le risorse messe fino a ora dal governo, lo sforzo non è sufficiente per prevenire le chiusure e gli scenari più catastrofici per il 2020, che parlano di 50mila imprese a rischio e 300mila posti lavoro in bilico”, sottolinea Lino Enrico Stoppani, presidente della Fipe. “A seguito delle nuove restrizioni, occorre infatti rifinanziare i contributi a fondo perduto per compensare le perdite dei locali, occorre consolidare i crediti di imposta sulle locazioni commerciali e prevedere moratorie fiscali, contributive e creditizie”. Stoppani, durante l’assemblea, ha inoltre sottolineato che la pandemia ha messo in luce alcune debolezze del settore. Per questo motivo, ha spiegato che occorre rafforzare i requisiti professionali per l’accesso al settore, che deve essere accompagnato da una politica volta a sostenere la domanda del consumatore da un lato e l’imprenditoria di qualità dall’altro.