Genova – I ristoratori genovesi sono scesi in piazza ieri per protestare contro la chiusura dei locali in zona arancione, comunicata solo poche ore prima di San Valentino. I manifestanti hanno bloccato il traffico nella centrale piazza Corvetto, a due passi dalla prefettura. E, simbolicamente, hanno consegnato le chiavi dei locali al prefetto. Oltre a un documento firmato dai Ristoratori Uniti della Liguria, Fipe Confcommercio, Fiepet Confesercenti, Federazione cuochi Genova e Tigullio. Nel documento si chiede il superamento di un criterio di calcolo e di assegnazione di aiuti economici “ingiusti e penalizzanti” e “contributi a fondo perduto adeguati, parametrati su base annua”.

Quando il corteo dei ristoratori è arrivato sotto il palazzo di Regione Liguria, una delegazione è stata ricevuta dal governatore Giovanni Toti e dall’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti. Toti si è impegnato a far presente al Governo le richieste dei ristoratori.

“Siamo ormai arrivati al limite della sopportazione, finalmente ci siamo svegliati tutti”, ha commentato lo chef stellato Ivano Ricchebono, che ha partecipato alla manifestazione e ha scelto di tenere aperto il proprio ristorante domenica a pranzo, nonostante i divieti. “Ho dato il la ieri in modo civile senza dare fastidio a nessuno, anche se a qualcuno avrà pure dato fastidio ma ho ritenuto giusto fare quello che ho fatto”. Non solo Ricchebono. Molti ristoratori sono rimasti aperti nonostante il divieto. E alcuni sono stati multati insieme ai clienti.