Roma – In una lettera aperta indirizzara al presidente del Consiglio, ai ministri e ai presidenti delle Regioni, gli Ambasciatori del gusto prendono le distanze da chi sceglie di aprire i propri locali in forma di protesta. “Serve chiarezza d’intenti, serve coerenza nel fissare gli obiettivi di medio-lungo termine, serve tempestività d’azione: le parole d’ordine non possono più essere sempre e soltanto ‘chiusura’ o ‘sussidi’. La chiusura non offre alternative. Noi le alternative vogliamo averle, l’Italia merita di averle, e siamo pronti, ancora una volta, a costruirle insieme a Voi nel totale rispetto delle regole e della sicurezza. Un rispetto che ha sempre contraddistinto il nostro agire e che confermiamo anche oggi prendendo le distanze da chi, in forma di protesta, sceglie di riaprire i propri locali”, si legge nella missiva. Gli Ambasciatori chiedono di “pianificare una ripartenza e la ristrutturazione di un intero settore”, ribadendo “l’urgenza di una visione di medio e lungo termine a cui fare riferimento e di un interlocutore istituzionale con cui dialogare in modo costruttivo e lungimirante”. La lettera è stata sottoscritta da numerosi nomi celebri della ristorazione: Enrico Bartolini, la presidente Cristina Bowerman (in foto), Antonino Cannavacciuolo, i fratelli Cerea, Carlo Cracco, Davide Oldani, Giancarlo Perbellini, Viviana Varese, solo per citarne alcuni.