Roma – “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo. Siamo molto soddisfatti di essere arrivati a una candidatura unitaria”. Ad affermarlo è Gian Marco Centinaio, sottosegretario al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che conferma la candidatura dell’espresso italiano a patrimonio immateriale dell’Unesco.

Giunge così al termine la disputa che, negli scorsi mesi, aveva visto contrapporsi Napoli e la candidatura del caffè partenopeo e la delegazione nazionale – composta da Gruppo italiano torrefattori caffè, Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, Comitato italiano del caffè di Unione italiana food, Iei-Istituto espresso italiano, Fipe-Confcommercio, Associazione caffè Trieste e Consorzio torrefattori delle tre Venezie – che proponeva invece una candidatura unificata a favore dell’espresso italiano. La decisione del Mipaaf ha favorito il caffè espresso italiano e, come riferisce lo stesso Centinaio, “la candidatura sarà trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco. Confidiamo che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi”.