Roma – Confcommercio, sulla base di un’indagine realizzata in collaborazione con Swg e sui dati Istat e della Banca d’Italia, stima che durante il periodo delle festività ci saranno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze in meno rispetto al 2019. In più, saranno 13 milioni in meno i viaggi degli italiani all’estero. “Solo per le vacanze tra Natale, Capodanno ed Epifania, rispetto ai 25 milioni di partenze programmate dagli italiani pochi mesi fa, 5 milioni sono state già cancellate e 5,3 milioni sono state modificate, riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina. Ma ci sono anche 7 milioni di viaggi che restano in sospeso”, fa sapere Confcommercio. Una stima confermata anche da Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi: “Le prenotazioni negli alberghi romani sono il 50% in meno rispetto a dicembre 2019 a causa del perdurare della pandemia. Diversi alberghi hanno addirittura chiuso durante le feste dopo le disdette”. Ed è proprio per evitare una crisi del settore che, in una nota congiunta, Faita, Federalberghi, Fiavet, Fipe e Fto-Confcommercio insieme ai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs chiedono chiarezza al Governo e al Parlamento ed evidenziano la necessità di una proroga della cassa integrazione almeno fino al mese di giugno, oltre alla decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato. “Una situazione gravissima che coinvolge le famiglie di oltre 500mila lavoratori”. A subire le conseguenze dell’aumento dei contagi e delle stringenti restrizioni sono anche gli agriturismi che “contano già oltre il 40% delle disdette tra Natale ed Epifania, una perdita, in media, di circa 25mila euro in 10 giorni e un Capodanno a picco da recuperare, forse, puntando sulla consegna a domicilio”, stando ai dati di Cia-Agricoltori Italiani e Turismo Verde.