Castelplanio (An) – Angelini Wines & Estates, business unit che fa capo a Angelini Industries, porta avanti l’idea di realizzare un polo italiano del vino d’alta gamma, capace di reggere il confronto con i giganti francesi dell’enologia. Il presidente Ettore Nicoletto racconta il progetto al Corriere della Sera: “Le imprese esistenti sono spesso familiari, legate al territorio, poco propense a vendere a competitor italiani. Però il nostro progetto aggregativo prosegue”, spiega. “Stiamo studiando il mercato per arricchire il gruppo con realtà complementari alle nostre e senza sovrapposizioni di aree geografiche”.

 

Angelini Wines & Estates ha visto il 2022 chiudersi con un fatturato in crescita del 18% rispetto all’anno precedente, arrivando al record di 29,7 milioni di euro. In due anni, la crescita aggregata del fatturato ha superato il 50%. Ha registrato una crescita rilevante il mercato domestico (+4,4%), con una forte ripresa del canale Horeca (+20,5%). Rallentato, invece, il canale moderno (-8,6%). L’export, già cresciuto del 31% a valore nel 2021 rispetto all’anno precedente, è aumentato ancora del 33,3%, andando bene soprattutto in Usa (+142%) e nell’area Asia-Pacifico (+43%).

 

Cantine Bertani vale, da sola, il 50% del business del gruppo. Nel 2022 ha registrato una crescita del 27% a valore e del 15% a volume. Altri dirver importantio di crescita per Angelini Wines & Estates sono state la cantina Val di Suga e Cantina Puiatti. “Nei prossimi 3-5 anni concluderemo almeno un paio di acquisizioni”, afferma Nicoletto. “Poi, negli anni, punteremo a diventare un player mondiale”.

 

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