Milano – Anche Filippo La Mantia non trova personale per il suo ristorante al Mercato Centrale di Milano. “La ristorazione sta vivendo una crisi senza precedenti. Io sono disperato perché non trovo camerieri, le prime domande che mi sento fare ai colloqui sono: ‘Posso avere il part time?’ e ‘Posso non lavorare la sera?'”, lamenta il cuoco al Corriere della Sera. Afferma di aver fatto almeno 80 colloqui, offrendo come livello base 22 mila euro lordi l’anno per turni di 8 ore, soprattutto nella fascia 16-24, con straordinari pagati, “ma il fatto di dover essere impegnati fino a mezzanotte li fa scappare”. La Mantia parla di un “cambiamento epocale”: “E’ una presa di coscienza quella di mettere al centro della propria vita il tempo, è la tendenza di questo momento storico”, afferma. Motore di questa presa di coscienza è stata proprio la pandemia, che ha fatto sì che coloro che non avevano scelto la professione del cameriere per passione e vocazione, ma semplicemente come lavoro di ripiego, la abbandonassero.