Milano – Raddoppio del fatturato in vent’anni e una crescita straordinaria sui mercati internazionali: le 18 aziende associate all’Istituto Grandi Marchi (IGM) hanno raggiunto un valore aggregato di 660 milioni di euro, di cui oltre il 55% proveniente dall’export. Questi dati emergono dalla ricerca realizzata da Nomisma-Wine Monitor in occasione del ventesimo anniversario dell’Istituto. I risultati dello studio sono stati presentati ieri a Milano da Piero Mastroberardino, presidente IGM, e Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor.
Secondo la ricerca, il 70% del fatturato estero delle aziende associate è proveniente da mercati al di fuori dell’Unione Europea, con una crescita straordinaria nei mercati asiatici che hanno visto aumentare gli acquisti di vini oltre il 130% negli ultimi vent’anni. Gli Usa si confermano il principale mercato di destinazione per i fine wines italiani, dove nonostante il contesto economico sfidante caratterizzato da inflazione e alti tassi di interesse, nel 2024 si è registrato un aumento delle importazioni dall’Italia del 5% in valore per i vini fermi imbottigliati e del 10% per gli spumanti, in controtendenza alla media del mercato.