Milano – Dopo solo un anno dall’inaugurazione, Filippo La Mantia ha deciso di abbassare le serrande del proprio ristorante all’interno del Mercato Centrale di Milano. A partire dal 1° marzo lo chef sospenderà il servizio (fino a data da destinarsi) e ripenserà all’offerta di ristorazione.
Tra i motivi che hanno portato alla chiusura del locale alcune complicazioni con il personale. La brigata, inizialmente composta da 15 persone tra sala e cucina, è ora dimezzata. E può contare su sette dipendenti soltanto. “Chiudo perché non voglio arrivare a fine servizio con l’affanno”, spiega lo chef alla Repubblica.
Uno spaccato di realtà che riflette il cambio di marcia del mondo del lavoro. “Sono cambiati i periodi e gli approcci, cambia la tipologia di prestazione che i giovani vogliono dedicare. Basta che manchino due o tre figure focali e il servizio non rispetta quello standard che io amo dare”, prosegue La Mantia. “Sarò severo ma giusto, me lo riconosco, e pago bene, anche dai primi livelli di esperienza. Ma siccome Milano offre diverse nuove aperture e anche molto appealing, quella fascia di personale che non supera i 30 anni si trova a cambiare molto spesso bandiera, a volte anche tornando al primo luogo di lavoro”.