Tre imprenditori di Roma hanno aperto un ristorante che al menù normale ne affianca uno altrettanto articolato per i quattrozampe dei clienti, con piatti e persino drink pensati per loro. Per marketing e comunicazione, una genialata assoluta.
di Tommaso Farina
“E com’è andata?”. “Male! Ho mangiato davvero da cani!”: un dialogo che in vita vostra avete sicuramente già sentito, se non proprio pronunciato al momento di raccontare un pranzo catastrofico in un ristorante deludente. Dunque, il fatto che a Roma abbia aperto un nuovo ristorante pensato a misura di cane potrebbe sembrare… Ehm, no, fermi tutti, non stiamo scherzando. Nella Capitale non hanno inaugurato un posto che fa del cucinare male la sua bandiera. Tre amici e soci hanno invece deciso di dare inizio a un locale dove la cucina per i cani dei clienti abbia la stessa dignità di quella dedicata ai padroni.
I tre, dalle esperienze professionali a dir poco diverse, hanno davvero fiutato un affare succoso. Già: il ristorante si chiama proprio Fiuto Restaurant, e ha aperto al numero 502 della Via Flaminia, vicino al Ponte Milvio. Gli artefici sono due fratelli originari di Cosenza: Mario, agente immobiliare, e Massimo Turano, professione barista. Assieme a loro, l’amico Alessandro Praticò, già al lavoro in una multinazionale con posizioni manageriali.
Chiunque abbia avuto per primo l’idea di fare un ristorante con una cucina strutturata appositamente per i cani accanto a quella ‘umana’, è stato un genio: che apra una nuova tavola non è una di quelle notizie che finiscono sui quotidiani, mentre questa sì. Non è forse vero che cani e bambini, sullo schermo, vincono sempre?
Si può averne un’idea sbirciando sul sito web, armonioso da vedere ma forse un poco macchinoso da navigare. “Siamo tre ragazzi amanti del buon cibo e degli amici a quattro zampe, che hanno deciso di mettersi in gioco anche nella ristorazione in modo innovativo, creando un ristorante anche dog friendly con cucina a loro dedicata”: così si presentano. E continuano: “Vi aspettiamo, dall’aperitivo al dopo cena, anche in compagnia dei vostri amici scodinzolanti. Mentre voi potrete provare le nostre specialità e gli ottimi drink di Marco, i vostri cuccioli, accanto a voi, potranno gustare le pietanze per loro consigliate da un veterinario nutrizionista. Troverete anche un addestratore per seguirli ed al quale rivolgervi per consigli”. L’addestratore è Luca Grammatico, che ha studiato la disposizione dei tavoli in modo tale da garantire, per esempio, che cani troppo grossi non finiscano accanto a minuscoli chihuahua, con tutti i problemi del caso.
Ma ora sbirciamo il menù. È suddiviso in Bowls, Secondi, Dolci e Drink. Le Bowls sono grosso modo versioni canine delle omonime per bipedi: riso e altri ingredienti, che possono essere pollo, manzo, merluzzo o verdure, che comunque sono presenti in tutte. Ogni Bowl (ma anche tutti gli altri piatti) è disponibile in varianti diverse, per cani dall’appetito diverso, e hanno la taglia come i vestiti: S per piccoli cani dai 2 ai 10 kg (8 euro), M per 11-20 kg (12 euro), L per animali dai 21 ai 30 kg (16 euro) e infine la XL, che dovrebbe appagare alani, sanbernardo e altri amici che superino i 30 kg (20 euro). E i Secondi? Bocconcini di pollo e purè di patate, arista con zucchine e carote alla julienne, merluzzo con ricotta e zucchine bollite, uova sode con vellutata di piselli e fontina, anch’essi in quattro ‘taglie’: piatti che si potrebbero benissimo trovare su una tavola umana di casa. Il dessert non è proprio ultradolce: è la Torta Dog, a base di macinato, vellutata di zucca, bianco uova montato a neve. Potevano mancare i drink appositi? Marco il barman prepara particolari estratti di frutta.
Il menù umano sbiadisce? Certo fa meno notizia, ma vien voglia di provare anche quello, specie la faraona ripiena di pane e pecorino, la classica carbonara o la ‘Parmigiana in tortellino’. Occorrerà appurare se la qualità, sia per noi che per Fido, sia all’altezza del battage.