Verona – Si chiedevano tutti come sarebbe andata, ed è stato un successo. Il Vinitaly Special Edition, la tradizionale fiera vinicola veronese, organizzata in via eccezionale dal 17 al 19 ottobre in soli due padiglioni del quartiere fieristico, si è concluso nella soddisfazione generale di produttori e professionisti. La rassegna, concepita come ultima tappa italiana di collegamento alla 54° edizione ‘completa’ di Vinitaly in programma dal 10 al 13 aprile 2022, ha convogliato numeri di tutto rispetto: oltre 12mila operatori professionali, più di 2.500 buyer (circa il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate.
Tra le aree di interesse di operatori e buyer, quelle dedicata al biologico e agli organic wine hanno registrato un’impennata dell’affluenza. Nel corso della tre giorni, infatti, le 42 aziende espositrici di questo segmento hanno visto riempirsi le agende di appuntamenti b2b soprattutto con i rappresentanti del Nord Europa e della Germania. Sul fronte delle nuove tendenze, il calendario di masterclass della Mixology ha registrato il tutto esaurito. Riscontro positivo anche per Sol&Agrifood ed Enolitech, abbinati come di consueto a Vinitaly, e anch’essi in versione straordinaria.
Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese (in foto), non nega che l’andamento della fiera è stato ancora migliore di quanto preventivato: “Si tratta di un risultato al di sopra delle nostre aspettative. Aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera e operatori hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevato tasso di contatti e di vendite, oltre a un indice di soddisfazione unanime”. Secondo Danese, quella di Vinitaly è una tessera fondamentale per il rilancio del vino dopo la brutta tegola pandemica: “Il terzo evento in presenza targato Vinitaly si inserisce in uno scenario di grande accelerazione dell’export made in Italy e del vino tricolore su tutti i principali mercati target, compreso quello nazionale grazie alle collaborazioni attivate con Fipe e Vinarius. Viviamo una congiuntura di forte ripresa, che trova in Veronafiere un driver fondamentale per l’internazionalizzazione delle Pmi e del vino italiano, impegnato ad accrescere il valore delle vendite”.
Per quanto riguarda la mappa dei Paesi presenti a Vinitaly Special Edition, Europa (con i Paesi del Nord, Germania e Franca in testa), Russia, Stati Uniti e Canada guidano la domanda di vino italiano in fiera, seguiti da Est Europa (Romania, Ucraina, Polonia, Bielorussia, Bulgaria e Repubblica Ceca), Regno Unito e Cina, che ha fatto il suo ritorno proprio a Verona. L’affluenza internazionale è commentata da Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: “Una geografia perfettamente allineata con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali che, nei primi sette mesi di quest’anno, hanno rilevato complessivamente un rimbalzo del 15% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Abbiamo mantenuto l’impegno dichiarato, ossia di una special edition altamente qualificata, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia, con operatori esteri provenienti proprio dalle aree in cui il vino italiano sta crescendo in maniera significativa. Ora puntiamo al 2022, per realizzare un grande 54° Vinitaly”.