Roma – Tra i programmi che offrono finanziamenti alle imprese italiane del settore turistico, sfruttando le sinergie fra il sistema bancario e gli aiuti pubblici, spicca in particolare il Fondo Rotativo Imprese (Fri). Il fondo consiste in interventi promossi dai ministeri di competenza e finalizzati alla concessione di contributi pubblici a fondo perduto. Complessivamente ha una dote di 8 miliardi di euro, e le risorse per il comparto ammontano a circa 1,4 miliardi di euro.

Il ministero del Turismo stanzia 180 milioni di euro come contributi a fondo perduto per il periodo 2021-2025, attingendo a risorse del Pnrr. La tutela pubblica può coprire al massimo il 35% delle spese effettuate dagli operatori turistici, lasciando alla cooperazione tra Cdp e banche la responsabilità di tutelare la quota maggioritaria degli investimenti ammissibili. I finanziamenti concessi da Cdp sono pari a 600 milioni di euro, e altri 600 milioni saranno erogati dagli istituti creditizi che aderiscono alla convenzione firmata dal ministero del Turismo, Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti.

Gli incentivi saranno gestiti da Invitalia, con la collaborazione delle banche e di Cdp; la domanda va infatti presentata attraverso la piattaforma di Invitalia entro il 20 aprile 2023. Le strutture ricettive possono richiedere supporto per investimenti di importo tra 500mila e 10 milioni di euro: questi fondi serviranno a riqualificare le strutture, per esempio dal punto di vista antisismico o dell’efficienza energetica, o a digitalizzare la propria offerta.