Roma – Potrebbero essere fino a 5 milioni i lavoratori dei settori del commercio, del turismo e della ristorazione coinvolti nello sciopero previsto per la giornata di domani venerdì 22 dicembre. Alla viglia delle festività natalizie, i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato una giornata di movimentazione per richiedere il rinnovo dei contratti collettivi scaduti nel 2019. Sono 12 i contratti in questione, considerati tutti i settori coinvolti: quattro nel terziario e gli altri nel turismo e nella ristorazione.
Nel dicembre 20202, si legge in un comunicato congiunto di Confcommercio e Confesercenti, era stato sottoscritto “un accordo ponte sulla parte economica, riconoscendo 350 euro di una tantum per ogni lavoratore al quarto livello e, sempre per il quarto livello, 30 euro al mese da aprile 2023 come acconto sul rinnovo, tralasciando momentaneamente la parte normativa”. Ma, in seguito ai confronti avvenuti nel corso del 2023, alla richiesta di “riconoscere incrementi salariali in linea con l’inflazione, ma a condizioni di piena sostenibilità per le imprese, si è registrata una totale indisponibilità ad affrontare un confronto a tutto tondo e interrompendo ogni incontro di lavoro a partire dall’inizio del mese di settembre“. I sindacati chiedono inoltre orari che permettano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, norme per il contrasto alla violenza di genere e di sostegno alla genitorialità, misure per contrastare la precarietà, a partire dal consolidamento e aumento dell’orario contrattuale per i tanti part time involontari presenti.