Roma – Non si ferma il dibattito sulla cessazione del Reddito di cittadinanza. E pare che, da quando è stato annunciato il suo abbattimento, siano aumentati i lavoratori stagionali, soprattutto nel settore turistico e ristorativo.
Durante la seconda metà dell’estate, infatti, sembra che gli ex percettori del Reddito di cittadinanza siano tornati in cerca di un’occupazione. E in molti abbiano trovato impiego come camerieri, baristi, bagnini o addetti alle pulizie: lavori stagionali, per i quali c’è attualmente una forte richiesta da parte delle aziende. Sembra che il fenomeno riguardi soprattutto il Sud Italia (Campania, Puglia e Sicilia in particolare).
“Si tratta per lo più di persone che non hanno qualifica specifica al lavoro e che possono tornare utili, ad esempio, per fare i lavapiatti in cucina o per pulire le zone comuni nelle strutture ricettive”, ha detto al Messaggero Marina Lalli, presidente di Federturismo, la Federazione nazionale dell’Industria dei viaggi e del turismo, che denuncia la carenza di personale che colpisce il settore. Silvio Moretti, responsabile lavoro di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), spiega che “ci sono persone che prendevano il sussidio fino a luglio e che si presentano nelle nostre aziende, ma anche ristoranti e bar che intensificano la loro attività e cercano in questo bacino il personale da impiegare”.
Gli ex percettori del Reddito di cittadinanza non sembrano interessati, invece, al lavoro agricolo. Secondo Roberto Caponi, responsabile lavoro di Confagricoltura, “al momento non c’è una ripresa di interesse per il lavoro agricolo da parte di questi soggetti”.
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