Strasburgo (Francia) – Con 426 voti favorevoli, 125 contrari e 74 astenuti la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo ha approvato il regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr). Si tratta di un testo in parte ‘ammorbidito’ rispetto a quello approvato lo scorso 24 ottobre dalla commissione Ambiente Ue. Diversi emendamenti, infatti, sono stati accolti dalla plenaria.

 

Cosa cambia nel concreto? In una nota ufficiale dell’Europarlamento si legge: “oltre agli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi proposti dal regolamento (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040), gli eurodeputati vogliono fissare obiettivi specifici di riduzione degli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040)”. Gli eurodeputati intendono inoltre vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori ai 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o siano forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire gli sprechi.

 

Per contrastare gli effetti negativi sulla salute, i deputati chiedono poi di vietare l’uso dei cosiddetti ‘forever chemicals’ aggiunti intenzionalmente (Pfas) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con alimenti.

 

Quanto a uno dei nodi centrali del Regolamento, ossia la prevalenza del riuso sul riciclo, che ha visto l’Italia e la Francia, in primis, schierarsi in prima fila contro il provvedimento di Bruxelles, l’eurodeputato del Pd Paolo De Castro, spiega al Sole 24 Ore: “è stata inserita una deroga per tutti quei paesi che, come l’Italia, negli ultimi anni hanno investito in un sistema di riciclo ad alta qualità, tra i più efficienti a livello europeo. Chi raggiungerà l’85% di quota di riciclo degli imballaggi interessati sarà infatti esentato dall’obbligo di riuso”.

 

E per l’Horeca? La proposta è di limitare fortemente l’uso di alcuni formati di imballaggio monouso, come le confezioni in miniatura a disposizione negli hotel. Inoltre, come si legge nella nota dell’Europarlamento, “i distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore della ristorazione (inclusi hotel, ristoranti e bar) dovrebbero offrire ai consumatori la possibilità di portare e utilizzare il proprio contenitore”. Sembra, comunque, che per il momento non saranno messi al bando piatti e tazze monouso nei ristoranti e nei fast food, gli imballaggi monouso per frutta e verdura, le vaschette e le bustine monouso per salse (maionese e ketchup, ad esempio) e zucchero.

 

Il provvedimento passerà ora al Consiglio Ue e poi sarà la volta del Trilogo (Consiglio, Commissione e Parlamento).

 

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