Boom turistico a fine anno: secondo le associazioni di categoria, il movimento vacanziero delle festività è quasi tornato ai livelli del 2019. Anche l’Epifania è gettonata.
di Tommaso Farina
Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi? Può darsi. Però quest’anno le festività natalizie hanno visto un gran numero di italiani movimentarsi e andare in giro a festeggiare allegramente. E questo nonostante il posizionamento di certe festività proprio alla domenica, il che in certi casi riduce i giorni di ipotetica villeggiatura. Dal punto di vista ricettivo è stato difficile lamentarsi. Fin da dicembre, l’analisi dei dati delle prenotazioni ha parlato chiaro. Per Natale e Santo Stefano, si parlava di un’aspettativa di 3,6 milioni di persone a Firenze, luogo che di turismo ne sa qualcosa, secondo la stima del Centro Studi Turistici cittadino. Dato complessivo italiano? Assoturismo ha stimato 13,8 milioni di presenze nelle strutture ufficiali in tutte le feste, il +8,1% rispetto al 2021. La crescita sarebbe stata trainata dall’incremento delle presenze estere (+19,5%), che in alcune città d’arte sono tornate ai livelli del 2019: che l’epoca terribile del Covid, malgrado qualche sinistra avvisaglia da Oriente, stia finalmente giungendo al tramonto?
Un altro studio, quest’ultimo targato Enit su dati Fordwardkeys, ha rivelato anch’esso un vigoroso fermento a partire dal 19 dicembre 2022 e fino all’8 gennaio 2023. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia tra la settimana prenatalizia e il weekend dell’Epifania sono state almeno 274 mila, più o meno, con un aumento del +57,3% rispetto al medesimo periodo 2021/2022: di questi turisti, il 45% puntava su Roma, amatissima da italiani e stranieri. Federalberghi aveva preconizzato un giro d’affari di 13 miliardi di euro. E secondo Bernabò Bocca, presidente dell’associazione di categoria, l’oro non viene solo dall’estero: anzi, gli italiani sembrano diventati meno esterofili e “scelgono di dedicare energia e denaro a una vacanza made in Italy non più come ripiego, bensì come scelta”, come lui stesso ha ammesso, non dimenticandosi di auspicare un potenziamento generale del settore turistico.
Più ancora che a Natale, di solito in Italia si viaggia a Capodanno. E l’inizio del 2023 non ha fatto eccezione. L’innevamento delle località sciistiche non è stato uniforme, ma le piazze più quotate hanno totalizzato il tutto esaurito con un certo anticipo.
E poi c’è l’Epifania, festa religiosa del 6 gennaio che in Italia è anche civile, e che quest’anno è posizionata al venerdì, consentendo un vero weekend lungo. Quindi in molti si muoveranno: Federalberghi, ancora, parla di cinque milioni e 164 mila persone, di cui un milione e 868mila partiranno soltanto in quei giorni. Addirittura 3 milioni e 54mila, però, hanno programmato vacanza lunga: ossia, da Natale all’Epifania, senza soluzione di continuità. E queste persone, nel 44,3% dei casi, hanno soggiornato in albergo, e il 20,5% in bed & breakfast. Aspettiamo la fine della tornata festiva, poi si potrà stilare l’effettivo bilancio di una finestra turistica che pare lusinghiera.
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