Kiev (Ucraina) – “Ci sono molti modi per supportare l’Ucraina. Li conoscete tutti, praticamente. Ma potete fare di più. Riguarda il supporto culturale”. Lo scrive lo chef Ievgen Klopotenko in un post su Instagram di due giorni fa. Il cuoco, incluso nella lista 50 Next, co-proprietario di un ristorante a Kiev, dallo scoppio della guerra, si è impegnato in prima persona nel conflitto, cucinando per i militari e accogliendo persone per proteggersi dai bombardamenti. E chiede di conoscere la cultura ucraina. “Cucinate semplicemente dei piatti ucraini. Credo che cucinare significhi creare energia positiva e una forte interconnessione fra le persone. Cercate di comprendere cos’è l’Ucraina e di capirci meglio e aiutate i vostri amici a farlo. Sapete tutto della guerra. Ma provate a conoscerci di più. Perché abbiamo questa energia. Perché combattiamo così tenacemente per il nostro Paese e perché amiamo così tanto l’Ucraina. Quali sono i simboli culturali e storici ucraini. Iniziate con il gusto. Poi, se pensate di volerci conoscere meglio, continuate con la musica, la letteratura, le leggende nazionali e cosi via. Ma per cominciare: cucinate, assaggiate, capiteci e condividete”. Tra i piatti che lo chef suggerisce di provare, innanzitutto, c’è il borscht – una zuppa di barbabietola e cipolle: “il piatto che unisce gli ucraini”, “una cosa magica”. Non solo Ievgen Klopotenko, centinaia di bar e ristoranti in tutto il Paese hanno fatto dei propri locali delle mense per i militari e dei rifugi per i civili.