Milano – Da organizzatore di eventi ad allevatore di lumache, Martino Crespi, da marzo 2020, ha deciso di reinventarsi, almeno temporaneamente, con una seconda vita professionale. Creatore di eventi per i grandi brand del lusso, Crespi ha iniziato a indossare i panni del gentiluomo di campagna avviando ‘1,618 – Lumachificio aureo’, dove la cifra a tre decimali rappresenta la sezione aurea di Fibonacci.

Da febbraio 2021 Crespi gestisce con quattro soci il suo lumachificio, dove un milione e mezzo di chiocciole vengono allevate secondo il rigido disciplinare all’insegna della sostenibilità della Chiocciola Metodo Cherasco, messo a punto dal’Istituto internazionale di elicicoltura Cherasco. Le lumache vivono all’aperto in un ettaro e mezzo di terreno, dove si cibano di almeno il 60% di quel che si coltiva in loco, mentre l’altro 40% è composto da elementi naturali che aiutano la lumaca a crescere meglio, come il calcio per il guscio.

Crespi propone una rivisitazione più contemporanea delle lumache in ambito gastronomico. Per questo motivo si è affidato a chef blasonati come Wicky Pryan e Marcello Trentini, che hanno proposto nuove creazioni con la chiocciola protagonista. E ne seguiranno di ulteriori con altri chef. Crespi ha in cantiere anche il progetto di realizzare pranzi domenicali, dove gli ospiti potranno scoprire questo ingrediente in parte dimenticato.