Milano – “Tutti pazzi per il caporal Romito”. Così il critico del Foglio Camillo Langone introduce la sua ultima invettiva contro lo stellato di Castel di Sangro. Il fatto è questo: Niko Romito accoglie i propri ospiti in due precise fasce orarie, alle 12.30 per il servizio a pranzo e alle 19.30 per la cena. Non una novità: Romito ha adottato questa soluzione, non un unicum nel mondo della ristorazione stellata, tra le altre cose, durante la pandemia. Negli ultimi giorni, però, la questione è tornata alla ribalta sul web. Romito giustifica la decisione con queste parole: “Per le 22.30 l’intera brigata ha concluso il lavoro. In tempo per godersi una serata in famiglia o con gli amici”. Al critico, però, l’imposizione di Romito proprio non piace. E, nella sua rubrica Preghiera, scrive piccato: “Ma la serata non dev’essere della brigata, dev’essere del cliente! Se il sabato sera vuoi uscire con gli amici non ci devi lavorare in un ristorante! Che un cuoco autoritario come Romito raccolga tanto consenso, sia di critica sia di pubblico, la dice lunga sul masochismo contemporaneo, sul crollo di interesse nei confronti della libertà. Sul mutamento del cliente pagante in pecora belante”.

 

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