Mosca (Russia) – E’ di qualche giorno fa la lettera di alcuni chef e giornalisti gastronomici russi che si sono apertamente schierati contro il conflitto in Ucraina. “Siamo persone che svolgono una professione molto pacifica e completamente apolitica: nutriamo semplicemente le persone. Ma ora non possiamo stare da parte”, si legge nella lettera. “Sappiamo per certo che non c’è nulla che divida il popolo russo e quello ucraino. Il Borsch e il pollo alla Kiev sono la nostra eredità comune, proprio come Gogol e Shevchenko. Sappiamo per certo che lo slogan ‘pistole invece di burro’ porta solo dolore e sofferenza. E quello che sta succedendo ora è una festa durante la peste. Festa di sangue”. A firmarla 300 personalità fra ristoratori, chef, bartender, pasticceri e critici. Tra questi, il critico gastronomico Dmitry Grozny che lavora per l’agenzia MarketMedia e la collega Ekaterina Droznova, giornalista e ristoratrice. Ma anche Dmitry Blinov, chef del gruppo ristorativo Duo Band; Kristina Veselova, sommelier dell’anno secondo Where To Eat Russia 2022; e Igor Grishechkin, head chef del locale Cococo, tra i più in voga di San Pietroburgo. I firmatari chiudono la lettera chiedendo “a tutti coloro che prendono le decisioni di porre fine a questa guerra fratricida il prima possibile”.