Milano – Gli italiani sarebbero secondi solo agli svizzeri in fatto di puntualità al ristorante. Infatti, secondo una rilevazione di The Fork, solo il 3,4% delle prenotazioni effettuate tramite la piattaforma si sono tramutate in un mancato arrivo al ristorante. A incidere sul risultato è il programma fedeltà Yums, il sistema di raccolta punti per il cliente che si prenota. Ma il metodo più sicuro per il ristoratore è la richiesta di una pre-autorizzazione su carta di credito, che consente di prelevare una penale qualora il cliente non si presentasse senza avvisare. Questo servizio è disponibile per i clienti top, vale a dire i ristoranti di alto profilo con costi fissi rilevanti.
Naturalmente il problema è fortemente sentito dai ristoratori, tra chi sceglie di chiamare i clienti a poche ore dalla prenotazione e chi ha introdotto un deposito. A tal proposito si è pronunciata anche Cristina Bowerman, in veste di presidente dell’associazione Ambasciatori del Gusto, che sta portando avanti un tavolo tecnico permanente sulla ristorazione con Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole, e con Alessandra Todde, viceministro per lo Sviluppo Economico, suggerendo l’equiparazione della categoria al settore alberghiero, al fine di poter richiedere al cliente la pre-autorizzazione su carta di credito in via diretta. “Se potessimo essere noi ristoratori a chiedere in via diretta la pre-autorizzazione per la carta di credito”, afferma Bowerman, “lo Stato beneficerebbe di un extra-gettito. Una piccola cifra, ma pur sempre a vantaggio delle casse dello Stato”.