Milano – Il mercato della ristorazione a livello globale ha raggiunto, nel 2022, un giro d’affari da 2,6 trilioni di euro. La cucina italiana ha segnato un +11% nel mondo rispetto all’anno precedente, arrivando a un valore complessivo di 228 miliardi. A mostrare i dati l’edizione 2023 del report Foodservice Market Monitor ‘Frontiere evolutive per il settore del Foodservice’.
La cucina italiana, dunque, si avvicina ai valori pre-pandemia (236 miliardi di euro nel 2019). A livello globale, essa presenta una penetrazione del 19% nel mercato dei ristoranti tradizionali. I ristoranti di cucina italiana sono principalmente posizionati nel mondo come ‘Value-for-money’ (ovvero quelli che presentano un buon rapporto qualità-prezzo), mentre a primeggiare come ‘Premium Price’ sono quelli asiatici.
La regione Asia Pacifico rappresenta il 41% del totale del mercato della ristorazione. Seguono Nord America (27%) ed Europa (19%). Secondo le stime di Deloitte, il mercato mondiale del Foodservice continuerà a crescere nei prossimi anni, con un Cagr (tasso di crescita annuo) del +4,5% tra 2022 e 2027. A fare da traino per la crescita saranno principalmente i Paesi asiatici (+6,4%). Per quanto riguarda America ed Europa, il Cagar dovrebbe essere rispettivamente del +2,5% e del +2,8%. Vedranno aumentare il tasso di crescita annuo soprattutto i ristoranti ‘Full Service’ tradizionali (+4.7%) e caffè e bar (+4,8%). I ristoranti ‘Full Service’ rappresentano il 46% del comparto e coprono il 78% del mercato totale.
Cresce, intanto, la quota di mercato del delivery: dal 2016 al 2022 è salita dal 5% al 19%. Il segmento ‘Travel’ è quello che ha evidenziato la crescita maggiore (+43% anno su anno tra 2021 e 2022). Le catene, che pesano per un terzo del mercato mondiale del foodservice, crescono a doppia cifra (+19,4%) nel 2022; in Italia, comunque, la loro incidenza è relativamente bassa, rappresentando solo il 9% del totale nonostante il notevole incremento nell’ultimo anno (+44,4%).
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