Venezia – Si ferma a 21,4 milioni di euro il fatturato di Hnh Hospitality, uno dei principali operatori alberghieri indipendenti in Italia, a fronte di un budget previsto di 63 milioni. L’esercizio si chiude in calo di -34,3% rispetto al 2019. Pesa naturalmente la pandemia, che ha costretto alla chiusura molti hotel del gruppo. Dei 14 alberghi in portafoglio, infatti, oggi ne sono aperti 7, nonostante il tasso di occupazione sia troppo basso per essere profittevole. “Abbiamo scelto di riaprire per esser presenti”, afferma Luca Boccato, amministratore delegato del gruppo, “per dare un servizio ai nostri clienti corporate che potranno sceglierci anche in futuro”. La performance di Hnh Hospitality è stata migliore di quella registrata dal mercato. Nello stesso periodo, infatti, Str Global su un campione di 686 hotel per 77.960 camere, ha registrato un calo dell’occupazione al 33,6% (-51,9%) e un calo dell’Adr del 19,3%. La perdita complessiva dei ricavi per il mercato italiano, sullo stesso periodo, è stata pari al 61,2%. “Siamo stati reattivi ed efficienti anche nella gestione immediata dell’emergenza e nel controllo dei costi. Il bilancio che approveremo nelle prossime settimane, pur negativo, sarà decisamente migliore di quello che avevamo stimato a marzo/aprile, all’inizio della crisi. Per il 2021, confidiamo in una ripresa della domanda”, commenta Boccato. E conclude: “A partire dal mese di aprile, se i vaccini in fase di autorizzazione si dimostreranno efficienti, stimiamo una ripresa progressiva”.