Milano – “Il servizio non esisteva, non esistevano le comodità. Io ho pensato: ma se uno va al mare vuole stare bene. Se ha la possibilità di avere un servizio, di mangiare cose buone, di stare comodo, di passare la giornata sereno, magari anche la sera, insomma ho pensato: secondo me funziona”. È con un’intervista sulle pagine di Moneta, inserto economico de Il Giornale, Libero e Il Tempo, che l’imprenditore Flavio Briatore racconta come ha trasformato il concetto di spiaggia con l’apertura, nel 2001, del Twiga, locale con stabilimento balneare a Marina di Pietrasanta, in Versilia, da poco venduto a Leonardo Del Vecchio.
“Il Twiga è nato già su un progetto definito e rivoluzionario“, spiega Briatore. Progetto in cui “lo stabilimento fosse il proseguimento del ristorante. Il ristorante che si estendeva fino alla battigia. Senza soluzione di continuità”.
Ma c’è anche di più: un servizio efficiente. “È cambiato il mondo della ristorazione. Chi non se ne accorge è fuori mercato. Il personale lo devi far collaborare, lavorare, lo devi pagare il giusto, e poi i tuoi dipendenti sanno che se il servizio va bene, è efficiente, soddisfa il cliente, le mance aumentano esponenzialmente”, afferma l’imprenditore. “Le mance devono essere almeno una volta e mezza il salario. Sennò vuol dire che la cosa non sta funzionando”.