Roma – Si è tenuta oggi, a Roma, la conferenza stampa di presentazione del ‘Rapporto ristorazione 2020’ curato da Fipe-Confcommercio. “Un bollettino di guerra”, così lo definisce Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, presente all’evento. I dati per il settore dei pubblici esercizi sono drammatici. Penalizzati soprattutto ‘alloggio e ristorazione’ che nel 2020 hanno visto sfumare 514mila unità di lavoro. Altrettanto drastico l’impatto della pandemia sui consumi fuori casa, con una perdita pari a 31 miliardi di euro per bar e ristoranti. Dallo studio emerge inoltre che, sempre lo scorso anno, il 97,5% delle imprese del comparto ha registrato un calo di fatturato: per oltre 6 ristoratori su 10 la riduzione ha superato il 50% rispetto al 2019. Sono più di 22mila le attività che hanno abbassato le serrande. “Siamo ancora sotto anestetico”, avverte Luciano Sbraga, direttore Centro studi Fipe-Confcommercio. “Il peggio arriverà nei prossimi mesi quando avremo delle chiusure più consistenti”. Nel corso della conferenza non è mancato il riferimento ai sostegni, che per l’89,2% degli imprenditori sono stati inutili o poco efficaci. Nonostante tutto, fa sapere Sbraga, l’85% delle aziende è fiducioso sulla ripartenza, anche se sono ancora molte le questioni che pesano sul settore. Tra queste, il ricorso allo smart working, il calo dei flussi turistici e la contrazione del reddito disponibile.