Roma – L’indagine congiunturale sulla ristorazione commerciale di Fipe-Confcommercio vede il clima di fiducia scendere sotto la soglia 100 dopo oltre un anno: nel terzo trimestre 2023 si attesta a quota 86,7 (era a 109,5 nel terzo trimestre 2022). I giudizi sulle prospettive di breve termine sono segnati dal pessimismo.

 

I giudizi sul fatturato vedono il saldo tra risposte positive e negative in peggioramento del 15,2% rispetto al 2022, quasi in linea con lo stesso periodo del 2019. Identica situazione per il saldo sulle performance delle singole imprese (-3,9%). Le opinioni sull’andamento dei flussi di clientela sono in linea con quelle sul fatturato: 23 punti in meno rispetto al 2022 e 17 in meno rispetto al 2019.

 

Per quanto riguarda i costi di approvvigionamento, i saldi tra risposte positive e negative segnano un -0,7% rispetto al secondo trimestre del 2022. Per i prezzi di vendita, il saldo è +16,5 ma registra una flessione del -20,5% se confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente. Le valutazioni sulla dinamica dell’occupazione sono negative: Il saldo è del -7,7% inferiore ai livelli del 2022.

 

Le aspettative per l’ultimo trimestre 2023 sono caratterizzate da incertezza dovuta alla congiuntura economica che attraversa il Paese. Ci si aspetta un rialzo dei listini in conseguenza del continuo aumento dei costi energetici.

 

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