Una visita ai nuovi Duomo Luxury Apartment by Rosa Grand Milano. Per scoprire i segreti del primo progetto residential in Italia di Starhotels. Intervista alla presidente e Ad del gruppo. Che parla di un nuovo modo di fare ospitalità.
di Elisa Tonussi
Siamo al quinto piano del Rosa Grand Milano, in piazza Fontana. Una scala a chiocciola ci conduce al secondo di livello di una delle penthouse dei Duomo Luxury Apartments, i nuovi appartamenti di lusso, inaugurati a settembre, che integrano l’offerta meneghina di Starhotels. L’ambiente, curato nei minimi dettagli d’arredo, è spazioso e luminoso. Di fronte a noi, oltre la grande vetrata sulla terrazza privata esterna, le guglie del Duomo e la Madonnina. È in questo contesto, tanto chic quanto attuale, che incontriamo Elisabetta Fabri, presidente e Ad del gruppo alberghiero privato, nonché sua unica azionista. È l’occasione non solo per saperne di più sul progetto residential di Starhotels – il primo in Italia, il secondo nel mondo dopo quello newyorkese – ma anche per scoprire un nuovo modo di fare ospitalità.
Come è cambiata l’ospitalità negli ultimi anni?
L’ospitalità dipende dalle nuove sensibilità dei nostri ospiti. Sicuramente c’è una maggiore attenzione alla sostenibilità. Noi di Starhotels abbiamo scelto di acquistare solo artigianato made in Italy, impegno che desideriamo ardentemente portare avanti. Inoltre i viaggiatori, quando si spostano, oggi desiderano sentirsi veramente a casa, quindi con spazi più ampi, con una certa libertà, con una cucina a disposizione, pur godendo di tutti i servizi alberghieri, quindi una facilità di vita garantita. Il vero lusso nell’ospitalità, oggi, è vivere in un appartamento all’interno di un albergo.
Insomma, è il caso di dire che casa oggi può essere un albergo…
Sì, i nostri ospiti cercano tanto la sensazione di casa e quanto la praticità dei servizi alberghieri. E, soprattutto, non vogliono il peso della gestione di una residenza privata: vogliono sentirsi liberi di restare una settimana o un mese e ripartire senza avere preoccupazioni.
Quali servizi offrite, dunque, ai vostri ospiti dei Duomo Luxury Apartments?
Esattamente gli stessi dell’albergo: la pulizia – su richiesta, ma inclusa nel prezzo – la manutenzione degli ambienti, tutto quanto concerne il food and beverage e il servizio in camera.
Chi sceglie i vostri appartamenti?
Le nostre soluzioni residenziali sono molto utili a chi deve trasferirsi per lavoro: prendere in affitto uno dei nostri appartamenti è la soluzione ideale prima di trovare un’abitazione definitiva. Oppure i Duomo Luxury Apartments vengono scelti da chi sta affrontando ristrutturazioni a casa. O, ancora, ospitiamo i digital nomad, che amano viaggiare e, grazie allo smart working, possono vivere in qualsiasi città.
Crede che, con la nuova visione del viaggio e del lavoro nata con la pandemia, il residenziale soppianterà l’offerta tradizionale alberghiera?
Non credo che la soppianterà perché i costi sono diversi, così come lo sono gli spazi da gestire. Vedremo come reagirà il mercato. Diciamo che quella residenziale è un’offerta in più, a completamento di quella alberghiera. In alcuni casi, però, potremmo addirittura pensare di convertire certi hotel in appartamenti con servizi. La domanda, infatti, non cessa di crescere.
Quali i progetti di Starhotels per il 2022 e per i prossimi anni?
Ne abbiamo alcuni in corso, che ancora non posso rivelare. Ci stiamo concentrando su progetti leisure in gestione. Quindi nessuna acquisizione. Cerchiamo di crescere ora nel management contract, nel franchising e nella gestione.